mercoledì 10 febbraio 2010

BirdLife International: la legge comunitaria sulla caccia non va bene

"L’articolo 43 non risolve ma aggrava la procedura comunitaria"


Da Bruxelles, BirdLife International esprime gravi perplessità relative all’articolo 43 della legge Comunitaria, che non migliorerà la difficile situazione dell’Italia sotto il profilo del recepimento e dell’applicazione della direttiva Uccelli e in particolare della normativa sulla caccia. ”La soppressione del limite al calendario venatorio, fino ad oggi previsto dalla legge italiana, è un elemento che rischia di complicare lo stato delle cose, determinando una nuova serie di infrazioni e vari problemi di conservazione della natura”, sostiene Angelo Caserta, Direttore Regionale della Divisione Europea di BirdLife International.

Dall’analisi dell’articolo, messo a confronto con le motivazioni della procedura di infrazione 2006/2131, emerge che alle più importanti richieste avanzate all’Italia dalla Commissione europea, manca del tutto una risposta.

Nessuna norma è prevista relativamente al serio problema delle deroghe a cacciare specie protette, per il quale la Commissione chiede all’Italia un giro di vite e un più efficace potere di intervento statale. Nessuna misura è prevista a favore della tutela degli habitat esterni alla Rete Natura 2000 come pure richiesto dall’articolo 4.4 della direttiva e dalla procedura di infrazione.

Dubbi anche sulla scelta di inserire come riferimento normativo la Guida europea sulla caccia, che rappresenta un importante strumento di interpretazione ma che non ha carattere né struttura giuridica e che dunque, se impropriamente utilizzata, può rappresentare un ostacolo anziché un contributo alla chiarezza e alla soluzione delle controversie.

Particolarmente grave appare poi la scelta di sopprimere il limite al calendario venatorio generale, che ad oggi ha garantito il rispetto delle previsioni comunitarie e impedito che, sul fronte dei tempi di caccia, l’Italia potesse replicare le infrazioni commesse sulle deroghe.

Se sono dunque molte e particolarmente serie le perplessità sull’attuale formulazione della legge Comunitaria, è in generale la situazione italiana a destare non poche preoccupazioni, prefigurandosi un nuovo e anche aspro scontro tra i diversi portatori di interessi che certamente non farà bene alle politiche italiane di conservazione della natura.

“La situazione italiana preoccupa anche per il rischio di un nuovo conflitto tra le parti”, dichiara il Dott. Caserta.

L’auspicio di BirdLife International è che il Governo e il Parlamento italiano possano rivedere la norma e formularla in modo adeguato, a partire dall’opportuno e assolutamente necessario reinserimento del limite al calendario venatorio nazionale.